1. |
Il Divoratore Di Mondi
06:35
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vele strappate, gonfie del respiro di terra umida
nera di sangue e viva di larve sottili e bianche
un sogno immenso e oscuro l’oceano che attraverso
in questo vascello ebbro di distruzione e morte
soffio nel flauto d’osso
e porto nebbia
nebbia
soffio nel flauto d’osso e porto nebbia
nebbia
e mosche e topi
nebbia
e mosche e topi
rapidi passi e silenziosi sul selciato della vostra città
ombre si allungano adunche sui muri di mattoni
quel nero abisso che è nel mio ventre
cammina
cammina tra voi
il mio profeta tra gli infelici declama lo sciagurato salmo
larve, uova, ali formate
Renfield divora piccole vite
sono un respiro trattenuto, la palpebra immobile:
l’occhio che secca e muore
io sono
fiori
fiori di sangue
fiori di sangue nero
io sono fiori di sangue nero tubercolosi e carne marcia
sono l’abisso che invidia la vita
in uno stupro la prende e la consuma
sono un pensiero che fugge, si nasconde dall’orrore
l’ultimo sogno di una mente che muore
e quando
quando una mente muore, l’universo vacilla
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2. |
Madre Dolorosa
05:45
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madre spezzata tra contorte lamiere
il sapore del sangue l’angoscia nel ventre
nel petto il cuore rallenta e si spegne
nel ventre il tuo frutto si agita e preme
madre dolorosa
madre!
lacrime di cielo attraverso frammenti di vetro
le fermi e intessi la trama di tempo rubato
occhi sbarrati e ciglia immobili
vedono un futuro
che non ti è dato
questo tempo è un filo
che va reciso con lame affilate
non un bozzolo il tuo ventre ma un garbuglio che soffoca
hai fatto del tempo
fragile immobile vetro
un grembo che non pulsa ma sogna
che un istante sia vasto
già l’oscura visitatrice ti reclama:
torna alla Regola
il tuo frutto non sarà sprecato: sarà mio
oscura bellissima dama la Luce ti ha sfigurata
del figlio che hai rubato
morte ora sei Madre
Madre!
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3. |
Nella Fossa
06:35
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il sole sorge su boschi e colline l’oscura notte si ritira
ma il confine tra i morti e i vivi rimane oscuro
a me oggi le lame
lame!
e lo sguardo di mio padre
tra pareti di nera terra io discendo nudo
in questa trincea per combattere la mia guerra
guerra!
e già si levano le paratie e già li vedo arrivare
nella
nella fossa
nella fossa con i morti
nella
nella fossa
nella fossa con i morti
si decide la mia parte
hanno il volto di persone che conosci
ma negli occhi
negli occhi qualcosa
qualcosa di mai visto
una nuova Fame
tenace e impavida
muove le ossa putride dei morti
Fame!
nel ventre la fame brama
avanzano rottami di uomini marci
bramano le mie carni
la loro mente è a brandelli
ma la loro Volontà è salda
nel ventre urla la fame: la brama
delle mie carni avranno acciaio
tra pareti di nera terra le mie lame danzano
in questa trincea io già vinco la mia guerra
Guerra!
corpi immoti sono ora
anime che l’acciaio nelle mie mani
ha reso quiete
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4. |
Inverno
07:49
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nere carcasse di rami contorti
e spine aguzze graffiano
nel bianco immane che acceca
il respiro del cielo
nere carcasse di rami contorti
spine aguzze graffiano nel bianco
nel bianco immane che acceca
il respiro del cielo sferza la pelle
polvere di ghiaccio negli occhi sottili
nel vento una promessa vaga
scuote
scuote il mio ventre
l'odore del sangue nell’aria
il colore del sangue sulla neve
poche gocce rosse e vive
non sono solo in questo Gelo
un passo dopo l’altro
in questo mondo senza orizzonte
io ho una direzione: io ti troverò
io ho una direzione: io ti troverò
ai liquidi confini di questo immane bianco mi hai condotto
e vedo la danza del sole sull’acqua
è il mondo che si frantuma e si spezza
si perde in frammenti lontani
ma tu rimarrai con me
tu rimarrai con me: le tue carni sono mie
il calore del sangue che scioglie la neve
il vapore nell’aria
il dolce sapore
sulle mie labbra
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5. |
Il Bosco
04:12
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Perso in un bosco di alberi immani
Lontano il cielo nascosto dai rami
La terra un nero marcire di lacrime
lacrime rosse
Nodose radici solcano un mare di foglie morte
E le ossa dei tuoi compagni marcano il Sentiero
Feticci dondolano nel vento
Soave canto la voce della Madre
Dal rosso al nero al verde perpetua il Ciclo
Poiché è giunto il tempo ne porterai altri
Dalla città tornano scimmie nude, inseguono briciole numeri e segni
L’incanto del Sentiero di crani e ossa
Gialli mattoni del mio Tempio
Affreschi di sangue decorano i nervati pilastri di ruvida corteccia
la Volta è un amplesso di urla senza tempo
che gonfiano e schiacciano le carni
Dal rosso al nero al verde perpetua il Ciclo
Poiché il Tempo è giunto altri ne porterai
Cumuli di pietre segnano il Numero che verrà
Il Numero che verrà
Il Numero
Il Numero che verrà
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6. |
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sedia di ferro bulloni al cemento cinghie di cuoio e sabbia
resti qui ti trattengo all'Abisso del mio cuore nero
Eppure è chiara la mia regola
acida stilla brucia la fronte oltre l'osso scava
fruga lo Sguardo dentro la piaga un'unghia affilata
nelle tue carni Apro un varco In esso celo il mio seme
Fragile guscio fatto di vuoto la mia intrusione ti perde
così Perfetta è la mia Regola
ecco nel buio le tue grida, la mia voce un sussurro
dal buio liquide stille
acido che scava solchi nella pelle,nelle tue carni io mi nascondo
Ora tu sei il bozzolo In cui riposo e cresco
Signore dell’Abisso Oscuro io sono alla fine del Cammino
la mia voce un tuono
un tuononel buio
Vedi ora siamo insieme, io nudo esisto tu, la mia Veste
scompari
scompari
Con possenti spinte feroci
possiedo me stesso nel Simulacro
in questo stupro (ri)nascono molti
così Perfetta è la mia Regola
Moltitudini effimere e leali gli apostoli della mia Chiesa
Quanto è breve il nostro incontro, Falena alla fiamma presto scompari
Riflesso inesatto su vetro infranto di frammenti affilati mi nutro
e macino il tuo ricordo: è sabbia nel vento
eppure si muove
eppure ti muovi manichino di carne
la tua mente ho devastato
eppure respiri e pensi
pensi il mio pensiero unico limpido e perfetto
algoritmo, il mio seme cresce in te
cresce in voi
perché molti ne ho fatti in un unico gesto d'odio
perché molti ne verranno per quell'unico gesto di disprezzo
ti ho sussurrato il Nome e il Numero
ora Golem cammina per me
alzati Golem e cammina
cammina con me
[alzati Golem cammina per il Padre tuo]
cammina per me
cammina
cammina con me
[guarda Golem i tuoi fratelli]
quanti siete Figli? cosa siete?
[ora lo dico]
Siete frammenti dello Specchio che ho rotto
in ciascuno l'Intero ritorna e vive
è una sorte magnifica questa e progressiva
[è la luce del Padre che irradia il mondo finalmente Chiaro]
e vedo un mondo prospero e ricco di volti tutti uguali al Mio
e ora in questa Luce posso accettare la differenza
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